Oggi vi ripropongo un esercizio a rana utile per capire la velocità e il tempo di sollevamento del capo fuori dall’acqua in fase di respirazione, ma anche lo scivolamento del corpo post gambata.
Come fare?
Sostanzialmente si tratta di nuotare a rana, ma invece di fare una bracciata alternata a una gambata si effettuano prima due bracciate a rana e subito dopo una sola gambata. Noterete che per cercare di mantenere una posizione comoda e galleggiante durante le due bracciate vi verrà spontaneo muovervi più velocemente: questo vi aiuta a capire che in fase di respirazione nella rana non bisogna fare una “pausa” (intendo quegli attimi in cui il corpo sta fermo in una posizione) nel momento in cui la testa è fuori dall’acqua per respirare. Questa “pausa” invece la si effettua in conseguenza della gambata, ovvero mentre avviene lo scivolamento. Tra una bracciata e l’altra le gambe sono ferme e seguono solo il movimento ondulatorio del corpo. Poiché la gambata a rana viene effettuata appena sta terminando la seconda bracciata, approfittatene per fare poi lo scivolamento del copro in avanti, rimanendo qualche istante fermi.
Punti di attenzione:
- Coordinazione e ritmo nell’effettuare le due bracciate e subito dopo la gambata
- Fare un buono scivolamento dopo la gambata
- Ricordare che nella gambata a rana le ginocchia devono essere più interne rispetto ai piedi in fase di spinta