Affrontiamo oggi un nuovo stile… la rana! È uno stile che potrebbe sembrare semplice, invece ha le sue complessità in tecnica e coordinazione. Nell’esercizio proposto cominciamo col portare l’attenzione su un aspetto: le braccia.
Cosa fare?
🧐 Innanzitutto ricordo che anche nella rana è importante il “gomito alto”, in modo da andare a “prendere” l’acqua per avere poi un appoggio che permetta l’avanzamento del corpo.
Le gambe in questo esercizio sono a delfino, perché? In realtà non dovete pensare molto alle gambe ma solo far sì che seguano il movimento del corpo dopo ogni braccia che eseguirete. Vediamo ora la bracciata.
Partendo dalle braccia distese avanti dovete piegare gli avambracci verso il basso, tenendo le spalle sciolte: questo vi permetterà di avere il gomito più alto rispetto alla mano. Proseguite poi con entrambe le braccia, che lavorano in contemporanea disegnando una sorta di cerchio dove poi le braccia s’incontreranno nuovamente sotto al petto.
Attenzione però! ⚠️ Non si esegue la spinta fino alle cosce, altrimenti farete fatica a nella fase della respirazione.
In questa fase si effettua anche la respirazione: ciò significa che nella fase di trazione delle braccia il busto si solleva con testa annessa. Dopodiché una volta che le braccia sono a livello del petto si “rilanciano” in avanti e la testa ed il busto seguono le braccia, come una sorta di tuffo in avanti e tornano sotto la superficie dell’acqua. In questa fase le gambe per atto compensatorio si solleveranno, come si vede nel video.
Punti di attenzione:
- devi sentire un movimento ritmato tra bracciata e le gambe che seguono il corpo, bracciata-gambata, bracciata-gambata, bracciata-gambata;
- quando esegui la bracciata immagina di andare a prendere degli appigli sott’acqua, non di stendere la pizza su un piano;
- nella fase di rilancio delle braccia in avanti, la testa deve esser allineata al corpo, quindi tieni lo sguardo verso il fondo e non in avanti.