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Mental Training e le abilità mentali

Oggi voglio parlarvi del Mental Training (MT) o Psychological Skill Training (PST).

Mental Training: Di cosa si tratta?

Il Mental Training è “il sistematico e specifico allenamento di abilità mentali o psicologiche con lo scopo di migliorare la performance”, oltre ad “aumentare il piacere e raggiungere una crescente soddisfazione nella pratica delle attività fisiche e sportive” (1) e non solo.

Il momento che stiamo attraversando, a causa dell’epidemia di COVID-19, ci offre l’opportunità di allenare, oltre alle nostre abilità fisiche, anche quelle mentali. In letteratura sono state pubblicate diverse review che confermano l’efficacia dei programmi di preparazione mentale nel facilitare la performance atletica (2). Queste revisioni confermano che circa l’85% dei lavori evidenziano effetti positivi sulla prestazione (3). Date queste affermazioni non vedo perché non cominciare ad allenarsi sulle abilità mentali.

È ormai una consuetudine sentir dire da molti allenatori e atleti di alto livello che gran parte del successo nello sport è “questione di testa”.

Come disse il nuotatore statunitense degli anni ‘70 Mark Spitz dopo i sette ori olimpici “A questo livello di specializzazione, la differenza fra vincere e perdere è per il novantanove per cento mentale”.

Spesso accade che gli atleti mettono in atto spontaneamente strategie mentali utili per performare meglio. Sono quindi state fatte delle ricerche dove è stato rilevato che gli atleti usano strategie in maniera spontanea per controllare l’ansia, la concentrazione (pensieri positivi, frasi affermative, tecniche immaginative e di rilassamento, ecc). Pratiche che poi acquisiscono con tentativi ed errori attraverso gli anni di esperienza. La cosa interessante è che queste strategie sono effettivamente traducibili in abilità e quindi allenabili!

Modello Martens

Il modello di Martens (4) enuncia sei abilità (vedi figura): Goal setting (definizione obiettivi), Imagery (visualizzazioni), Selftalk (dialogo interno), Modulazione Arousal (modulazione attivazione), Gestione Stress Concentrazione.

Altri autori, sulla base di recenti osservazioni delle numerose ricerche compiute sulle emozioni in ambito sportivo (5), hanno ritenuto opportuno integrare al modello una settima abilità: la Gestione delle emozioni. 

Per andare quindi ad allenarle, Martens ritiene innanzitutto che gli atleti dovrebbero essere informati circa le loro abilità mentali (fase di educazione) e le conseguenze positive che hanno sulla loro performance; a seguire dovrebbero effettuare un programma strutturato per acquisire e affinare le abilità (fase di acquisizione); infine integrare il programma nelle routine personali di allenamento e gara (fase di allenamento). 

Cosa importante è che l’atleta impari ad applicare tali abilità apprese anche in situazioni maggiormente complesse, ad esempio in situazioni di maggior sforzo fisico e di stress mentale.

Questo fa sì che quando l’atleta si trova ad affrontare una competizione importante, ed il livello di tensione e pressione possono essere più alti, sia pronto ad applicare le strategie in maniera efficace.

Altra cosa da sapere è che il programma di mental training è strettamente individuale in modo da conformarsi ai bisogni e alle caratteristiche soggettive della persona, e praticato per molto tempo (6).

Non esiste quindi una procedura standardizzata che vada bene per tutti gli atleti. Ho avuto modo di lavorare con atleti che hanno bisogno di tecniche di rilassamento nel loro programma (orientativamente sono quegli atleti che tendono ad avere uno stato di attivazione troppo alto e sprecano energie inutili anche nei giorni precedenti alle competizioni); di contro ho avuto a che fare con atleti che non tollerano la tecnica di rilassamento. Questo è solo un esempio.

Dopo aver compreso quindi l’importanza del Mental Training e quali sono le abilità mentali, nei prossimi articoli andremo a studiare una ad una le abilità. Vi darò anche spunti su come allenarle!

Fonti

  1. Weinberg & Gould, 2007. 
  2. Greespan & Faltz, 1989; Vealey, 1994; Weienberg & Comatar, 1994
  3. Weienberg & Williams, 2006)
  4. Martens (1987)
  5. Hardey, Jons e Gould,1996; Robazza, Pelizzari e Hanin, 2004
  6. Mace, 1990
  7. La preparazione mentale nello sport C.Robazza, L.Bortoli, G. Gramaccioni

A cura di: Dott.ssa Roberta Ioppi (http://wwww.robertaioppi.it), docente e consulente Psicologi dello Sport (http://www.psicologidellosport.it) referente Swim.

Foto di Tumisu da Pixabay 

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