Oggi andiamo ad approfondire una nuova abilità mentale: il goal setting. Ti sei perso il mio articolo di introduzione alle abilità mentali? Niente paura, puoi approfondire tramite questo link! (https://bit.ly/2YLK0Yi).
Il goal setting è la quarta abilità mentale che vi presento. In italiano si traduce spesso con formulazione degli obiettivi perché infatti si tratta di un momento di programmazione degli standard di abilità da raggiungere. Gli obiettivi scelti possono essere anche relativamente piccoli perché ciò che importa veramente è raggiungerli: sentirsi in grado di realizzare un certo compito infatti ci stimola a porsi traguardi via via più elevanti e ci aiuta a rafforzare il nostro impegno e dedizione nei confronti di quello che facciamo.
Utilizzare al meglio questa abilità mentale ci è utile per migliorare la nostra prestazione… in tutti i campi! Gli studi dimostrano che si hanno risultati molto positivi nell’ambito sportivo ma anche in quello lavorativo; questo perché in tali campi i risultati possono essere anche facilmente misurabili, per esempio nello sport possono coincidere con dei tempi o punteggi. Il goal setting tuttavia può venirci in aiuto in molti altri frangenti e sono quattro in particolare gli aspetti che influiscono positivamente sulla prestazione e che ci consentono di allenare questa abilità mentale (1):
- obiettivi difficili si dimostrano più efficaci rispetto a quelli facili, quindi è importante fissare gli obiettivi in un’ottica di miglioramento;
- obiettivi specificati dettagliatamente e formulati in maniera chiara determinano una migliore prestazione, quindi meglio non essere troppo vaghi nel formularli;
- gli effetti positivi del goal setting vengono potenziati fornendo al soggetto un feedback sul risultato conseguito, dunque è utile coinvolgere altri soggetti nel riconoscimento degli obiettivi;
- la partecipazione attiva del soggetto alla scelta degli obiettivi conduce a risultati migliori, dunque non lasciamo che gli obiettivi vengano fissati da persone esterne.
Gli obiettivi possono essere stabiliti in termini quantitativi (come abbiamo detto, per esempio tempi o punti nello sport) ma anche qualitativi e possono riguardare l’acquisizione di abilità, conoscenze o strategie, livelli di preparazione fisica o mentale.
A questo punto siamo pronti per andare ancora più al sodo! Nel prossimo articolo dunque vi proporrò un metodo utile per fissare degli obiettivi che siano efficaci. Nel frattempo, per qualsiasi dubbio scrivetemi pure nei commenti!
Fonti
- Tubbs,1986
- Robazza, Bartoli, Gramaccioni – La preparazione mentale nello sport -1994
A cura di: Dott.ssa Roberta Ioppi (http://wwww.robertaioppi.it), docente e consulente Psicologi dello Sport (http://www.psicologidellosport.it) referente Swim.
Foto di 3D Animation Production Company da Pixabay