Dopo aver parlato di concentrazione, imagery, self talk e goal setting, introduciamo oggi una nuova abilità mentale: la modulazione dell’arousal. Ne avete mai sentito parlare?
È un termine inglese che viene utilizzato non solo in psicologia ma anche in medicina e indica l’attivazione (letteralmente “il risveglio”) fisica e mentale che l’organismo/individuo compie spontaneamente per rispondere a determinate situazioni in cui è richiesto un maggiore dispendio di energie. Per esempio quando si è in pericolo, ma anche quando si è in procinto di svolgere una gara. Ecco allora che l’arousal ci permette di accedere in modo diretto alle nostre energie per rispondere alle necessità del momento.
Per ottenere dei migliori risultati da una performance o da un compito, qualsiasi esso sia, è utile imparare a modulare il proprio arousal: è una vera e propria abilità mentale da allenare! In generale nello sport l’arousal deve posizionarsi su livelli maggiori rispetto a quelli normali, ovvero non si può affrontare una gara con lo stesso livello di arousal di un’ora di spa! La prestazione ottimale però si colloca in un punto di equilibrio dell’arousal: oltre quel punto aumentare il proprio arousal fa scadere la qualità della prestazione, anche nello sport. In altre parole, c’è una relazione ad U inversa tra arousal e prestazione:

Per ogni attività, secondo gli studi di Landers e Boutcher, si può identificare un livello di arousal ottimale. In particolare per stabilirlo si considerano le caratteristiche del compito da svolgere ma anche dell’individuo.
Per quanto riguarda il primo punto, ovvero il compito, si può considerare per esempio che per discipline come golf e tiro con l’arco, sport di precisione che necessitano di stabilità e controllo muscolare, è preferibile un arousal relativamente basso; molto diverso invece il caso del ciclismo e la maratona, perché la precisione motoria richiesta è molto minore, dunque necessitano di un arousal più elevato. L’aumento dell’arousal infatti determina un restringimento del focus dell’attenzione; parallelamente però questa abilità mentale si combina benissimo con un self talk positivo e con l’imagery.
Il secondo punto riguarda invece il soggetto, in particolare le sue abilità. Se le capacità sono basse, è preferibile modulare su un livello basso anche l’arousal, perché i movimenti devono essere più precisi e concentrati. Al contrario se l’abilità di esecuzione è elevata vale la pena modulare il proprio arousal su punti più alti, sempre al fine di ottenere una performance migliore.
A questo punto la grande domanda che sorge spontanea è: come posso modulare nel modo giusto il mio arousal? Bene, lo scopriremo nella prossima puntata!
Cosa ne pensi allora della modulazione dell’arousal? Se hai domande o hai voglia di qualche chiarimento a riguardo puoi scrivermi o contattarmi sui social, sarà mio interesse risponderti.
Fonti
La preparazione mentale nello sport (1994), Robazza, Bartoli, Gramaccioni.
A cura di: Dott.ssa Roberta Ioppi (www.robertaioppi.it), docente e consulente Psicologi dello Sport (www.psicologidellosport.it) referente Swim.