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No panic! Qualche trucco per gestire al meglio lo stress

Parlando di abilità mentali e sport, è inevitabile affrontare l’argomento dello stress, visto che riguarda bene o male tutti gli atleti, chi più chi meno e con peso maggiore o minore nei diversi momenti della carriera agonistica o professionistica.

Dello stress abbiamo già parlato nel precedente articolo, che ha introdotto questa gamma di emozioni che spesso accomunano gli atleti o in generale chiunque debba misurarsi con una qualsiasi performance, anche in ambito lavorativo, relazionale o personale. Anche se non è sempre così, abbiamo visto che il più delle volte lo stress provoca un decremento della prestazione, per questo è utile interiorizzare degli strumenti per riuscire a gestirlo al meglio.

Elaborare un vero e proprio piano di gestione dello stress è auspicabile soprattutto in due casistiche:

  • quando ansia e stress compromettono la performance
  • quando si vuole incrementare il benessere personale indipendentemente dal risultato della performance

Ecco allora che ancora una volta si dimostra l’importanza di imparare a riconoscere e di conseguenza a lavorare sulle proprie emozioni, non soltanto nell’ottica del risultato ma anche del benessere personale.

Le procedure sviluppate dagli esperti ed emersi dagli studi realizzati nel corso del tempo sono numerose e spesso e volentieri si collegano a una abilità mentale di cui abbiamo già avuto modo di parlare: la modulazione dell’arousal dell’organismo. Trovare il nostro punto di equilibrio è proprio quello che ci permette di incanalare l’ansia e lo stress verso uno sviluppo utile alla performance.

Considerando che le reazioni che abbiamo nei confronti di queste emozioni possono essere da un lato di carattere fisiologico (ad esempio tensione dei muscoli, nausea…) e dall’altro cognitivo (per esempio pensieri e/o visualizzazioni negativi), possiamo scegliere la procedura che meglio si adegua al tipo di risposta che generiamo.

In particolare, il controllo dell’ansia somatica (fisiologica) viene conseguito efficacemente attraverso delle tecniche utili anche per la modulazione dell’arousal, generalmente suddivise in muscle-to-mind e mind-to-muscle e che abbiamo scoperto in questo articolo di qualche settimana fa. Per il controllo dell’ansia cognitiva è invece opportuno mettere in campo un’altra abilità mentale e di conseguenza le strategie ad essa più consone: il self talk. 

Hai scelto la tecnica di gestione dello stress più adatta a te? Se hai domande o hai voglia di qualche chiarimento a riguardo puoi scrivermi o contattarmi sui social o con il form in questa pagina, sarà mio interesse risponderti.

Fonti:

C.Robazza, L.Bortoli, G. Gramaccioni, La preparazione mentale nello sport

A cura di: Dott.ssa Roberta Ioppi (www.robertaioppi.it), docente e consulente Psicologi dello Sport (www.psicologidellosport.it) referente Swim

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